Il castello Masegra di Sondrio

27 Dicembre 2019

Oggi il castello Masegra si presenta rinnovato e da alcune settimane nelle sue sale brilla il nuovissimo museo CAST.
Protagonista è un percorso culturale fortemente radicato nel territorio locale, in cui la montagna è raccontata attraverso le tre A che meglio la rappresentano: la A di arrampicata, la A di alpinismo e la A di ambiente.
Si tratta di tre sale multimediali, adatte anche ai bambini più piccoli, con video proiezioni, dispositivi immersivi, immagini e narrazioni che si susseguono nei vari livelli del castello.
Un’esperienza interattiva da non lasciarsi sfuggire, in cui la tradizione alpina e la tecnologia trovano un punto d’incontro per raccontare tante storie, cioè un appassionante e sorprendente “castello di storie”.

Naturalmente, durante il mio lungo cammino sfociato nel libro Il mio viaggio in Valtellina disponibile in libreria da inizio dicembre 2019, sono passato anche da Sondrio e dal castello Masegra. In quel periodo (era maggio) erano in corso proprio i lavori di realizzazione del nuovo museo CAST.
Di seguito, perciò, potete leggere un estratto del libro dove racconto proprio l’arrivo al castello durante la tappa che dalla Valmalenco mi aveva portato a Berbenno in Valtellina.

Alle porte di Sondrio, a una fermata dell’autobus, mi venne voglia di sdraiarmi sulla panchina e prendere il primo mezzo pubblico che sarebbe arrivato. Mi bastava non camminare più: non per mancanza di forza fisica, ma per un preludio di sfinimento psicologico.
Salii al castello Masegra, dove c’era un piccolo cantiere edile, e lessi qua e là i cartelli che davano informazioni storiche sul luogo. Mi avvicinai all’ingresso del museo, ma i passi mi guidarono subito oltre, di nuovo verso la strada, mentre la mente insisteva che il corpo si fermasse per l’intero pomeriggio.
Il castello Masegra, anch’esso in posizione dominante e accerchiato dai vigneti, è l’unico castello superstite di cui Sondrio era dotata durante il Medioevo. Costruito nel 1041, fu danneggiato e distrutto più volte nei secoli, ma sempre ricostruito a dovere dai proprietari, i Capitanei. Dopo l’estinzione del casato, però, il castello passò ai Beccaria i quali, quando lasciarono la Valtellina, lo cedettero alla potente famiglia grigione dei Salis, che lo usò sia come residenza sia come deposito per il vino. Infine, dopo l’unione della provincia di Sondrio all’Italia, il castello divenne caserma e distretto militare fino agli anni Ottanta del Novecento.
Solo in seguito venne aperto il museo dove mi trovavo, dedicato ai tre secoli di dominazione dei Grigioni sulla Valtellina, dall’inizio del Cinquecento alla fine del Settecento.
Dal castello Masegra si poteva percorrere una via caratteristica e molto antica della città, la via Scarpatetti, verosimilmente abitata fin dal Medioevo dai coloni che lavoravano la terra per il feudatario, anche se le case più vicine alla città erano la dimora di nobili e benestanti. Queste erano anche le più gradevoli; le altre, invece, erano abitazioni rurali in pietra con i tipici ballatoi in legno, che seguivano lo stile delle case tradizionali valtellinesi della media e bassa valle…

(La foto del castello Masegra che accompagna il post è tratta dal sito internet turistico del Comune di Sondrio Visita Sondrio)