9. Il meglio e il peggio: mini viaggio in Italia

6 Giugno 2018

Una piccola barca in legno, bianca e blu, scivola lenta sul mare calmo, non troppo lontano dalla riva e dalla spiaggia La Ficocella. La barca ci sta portando alla grotta azzurra di Palinuro, un prodigio della natura fatto di riflessi del sole tra le rocce. Prima ci inghiotte il buio della grotta, con il suo silenzio e le sue pareti umide, poi ci illumina la luce azzurra che sale dall’acqua.
Le voci chiassose dei venditori di souvenir, che non riescono a rompere il silenzio che regna tra i vicoli, rendono i sassi di Matera un luogo magico. Perfino i bambini, nonostante gli scalini, i saliscendi, il caldo e l’assenza di parchi gioco, sono affascinati dallo spettacolo delle viuzze e delle case scavate nella roccia.
Restiamo a bocca aperta mentre ammiriamo il centro storico di Ravenna e di Sirmione, muovendo la testa a scatti come gufi e lasciando correre lo sguardo su e giù come falchi. L’antico borgo di Termoli, protetto dalle sue mura, ci conquista per la sua calma e la sua pulizia. I forti del Monte Argentario, invece, ci fanno sentire invincibili: dominano il mare e se ne stanno col petto in fuori sulla cima delle montagne, un tutt’uno con la roccia.
Durante gli spostamenti tra una tappa e l’altra ci godiamo i panorami dell’Italia, immobili al fianco di autostrade, tangenziali e strade statali, da nord a sud, dalla montagna al mare. In particolare ci colpiscono le forme, i colori e gli odori delle colline di Basilicata e Toscana, un piacere indescrivibile per gli occhi e per lo spirito.
Le cene consumate insieme a zii e cugini a Lamezia – fatte di cose buone e abbondanti, di pesce e di carne, di verdura e di frutta, di sorrisi e di chiacchiere, di urla e di giochi dei bambini – e i paccheri allo scoglio, l’insalata di mare e il risotto ai gamberi mangiati a Termoli, ci fanno dimenticare in un boccone le tante amare contraddizioni del Sud.

È questo il meglio del nostro mini viaggio in Italia. È questo quello che più ci è rimasto dentro, insieme a tante altre piccole cose più intime, che teniamo per noi stessi. Insieme alla soddisfazione di aver visto tanti luoghi diversi in un’unica volta, soprattutto di essere riusciti a farlo insieme ai nostri due bambini, senza sfiancarci e senza troppe preoccupazioni – dopo i dubbi prima della partenza.

Tra il peggio che abbiamo visto, invece – perché in ogni viaggio c’è anche un peggio – ci mettiamo tutte le strade statali e le strade provinciali percorse: un insieme di buche, di pezze, di lavori fatti a metà. Da nord a sud, senza distinzioni, in Lombardia come in Romagna, in Molise come in Calabria, in Campania come in Toscana, ovunque le strade di città e di paese fanno pietà. Sono proprio queste le strade che andrebbero sistemate – e che gli italiani percorrono ogni giorno – mica la Salerno Reggio Calabria, tra l’altro citata sempre a sproposito, visto che è un’autostrada come le altre, con due corsie e asfalto nuovo e gallerie e lavori in corso qua e là e che, ricordo, non è a pagamento.
Ancora, tra il peggio ci buttiamo (letteralmente) l’immondizia che invade le piazzole, i boschetti, i parcheggi e le periferie di paesi e di città, soprattutto al Sud, dove le spiagge sono un po’ troppo sporche e dove le città danno sempre un’idea di degrado.
Infine, tra il peggio ci infiliamo i prezzi sconsiderati – per essere a maggio – di sdraio e ombrelloni ai lidi di Ravenna. E i negozietti di souvenir ovunque uguali uno all’altro, in qualsiasi luogo, senza originalità. E anche, per concludere, le vie centrali (e globali) dello shopping, con i negozi di marca anch’essi identici uno all’altro, tanto da non sapere più dove ci si trova, se a nord o a sud, se in Italia o all’estero.

Diceva Mark Twain che “Viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi e alle menti ristrette”. Ci aveva azzeccato in pieno, per quanto ci riguarda. Perché è pacifico che anche noi, dopo essere tornati, abbiamo meno pregiudizi in testa, siamo meno bigotti e abbiamo la mente un po’ meno ristretta. E in fondo, se ci pensiamo bene, a cosa può servire viaggiare se non anche a questo?