Notizie su “Un prete in alta quota”

12 Luglio 2019

Oggi vi do qualche notizia in merito al mio romanzo Un prete in alta quota, che racconta la vita di don Alessandro Parenti a Trepalle tra il 1929 e il 1970, pubblicato nel luglio 2018 da Vel editore di Sondrio.

Come sapete il libro sta andando molto bene, tanto da essere ristampato a soli due mesi dall’uscita. Non tirature da best-seller, sia chiaro, ma se considerate che l’editore è minuscolo e l’autore – cioè io – sconosciuto, capite bene che Un prete in alta quota può essere considerato un piccolo successo. Oggi in commercio c’è ancora una cinquantina di copie del libro, non di più. E questa è una cosa positiva.
La cosa negativa, purtroppo, è che circa un mese fa è venuto a mancare Ennio Vanzo per una grave malattia, l’editore che ha fondato la Vel e prima ancora la famosa libreria del Viaggiatore di Sondrio, che portava – e porta ancora, anche se ha cambiato proprietario – lo stesso nome, appunto Vel.

La casa editrice ha chiuso i battenti e presto la vedova di Ennio ritirerà dal commercio tutti i libri che in questi anni sono stati pubblicati dalla Vel, rimettendoli a disposizione degli autori.
Dunque, per quello che riguarda me e il mio romanzo, posso anticipare che nei prossimi mesi cercherò una nuova casa editrice che ripubblicherà il libro – visto che come detto è quasi esaurito – perché credo possa ancora interessare i lettori.

Ma ora, quello che mi preme, è ricordare come si deve Ennio, non solo come editore e prima ancora come libraio, ma perché il nostro rapporto di amicizia e di stima reciproca si è consolidato nel tempo fino a sfociare nella pubblicazione del mio romanzo – che nessuno dei due aveva previsto – ma che per entrambi è stata una vera soddisfazione.
Ho conosciuto Ennio circa una decina di anni fa e siamo subito entrati in sintonia uno con l’altro. Ogni volta che ero a Sondrio andavo a trovarlo in libreria e la stessa cosa faceva lui quando veniva a Livigno.
Proprio in merito al mestiere di libraio, per me Ennio è stato un punto di riferimento costante, più di ogni altro libraio che ho incontrato. Da lui ho imparato tante cose sulla gestione della libreria e sul rapporto con i lettori fedeli, e ho conosciuto meglio un mondo – quello dell’editoria – che per me era fino ad allora pressoché sconosciuto.

Che dire: Ennio mi mancherà per i suoi modi pacati e per la sua schiettezza, oltre che per la sua disponibilità. Ma più di tutto, non smetterò mai di ringraziarlo e non dimenticherò mai quello che ha fatto per me, perché è anche merito suo se col tempo sono diventato un vero libraio.