Oggi vi do qualche notizia in merito al mio romanzo Un prete in alta quota, che racconta la vita di don Alessandro Parenti a Trepalle tra il 1929 e il 1970, pubblicato nel luglio 2018 da Vel editore di Sondrio.
Come sapete il libro sta andando molto bene, tanto da essere ristampato a soli due mesi dall’uscita. Non tirature da best-seller, sia chiaro, ma se considerate che l’editore è minuscolo e l’autore – cioè io – sconosciuto, capite bene che Un prete in alta quota può essere considerato un piccolo successo. Oggi in commercio c’è ancora una cinquantina di copie del libro, non di più. E questa è una cosa positiva.
La cosa negativa, purtroppo, è che circa un mese fa è venuto a mancare Ennio Vanzo per una grave malattia, l’editore che ha fondato la Vel e prima ancora la famosa libreria del Viaggiatore di Sondrio, che portava – e porta ancora, anche se ha cambiato proprietario – lo stesso nome, appunto Vel.
La casa editrice ha chiuso i battenti e presto la vedova di Ennio ritirerà dal commercio tutti i libri che in questi anni sono stati pubblicati dalla Vel, rimettendoli a disposizione degli autori.
Dunque, per quello che riguarda me e il mio romanzo, posso anticipare che nei prossimi mesi cercherò una nuova casa editrice che ripubblicherà il libro – visto che come detto è quasi esaurito – perché credo possa ancora interessare i lettori.
Ma ora, quello che mi preme, è ricordare come si deve Ennio, non solo come editore e prima ancora come libraio, ma perché il nostro rapporto di amicizia e di stima reciproca si è consolidato nel tempo fino a sfociare nella pubblicazione del mio romanzo – che nessuno dei due aveva previsto – ma che per entrambi è stata una vera soddisfazione.
Ho conosciuto Ennio circa una decina di anni fa e siamo subito entrati in sintonia uno con l’altro. Ogni volta che ero a Sondrio andavo a trovarlo in libreria e la stessa cosa faceva lui quando veniva a Livigno.
Proprio in merito al mestiere di libraio, per me Ennio è stato un punto di riferimento costante, più di ogni altro libraio che ho incontrato. Da lui ho imparato tante cose sulla gestione della libreria e sul rapporto con i lettori fedeli, e ho conosciuto meglio un mondo – quello dell’editoria – che per me era fino ad allora pressoché sconosciuto.
Che dire: Ennio mi mancherà per i suoi modi pacati e per la sua schiettezza, oltre che per la sua disponibilità. Ma più di tutto, non smetterò mai di ringraziarlo e non dimenticherò mai quello che ha fatto per me, perché è anche merito suo se col tempo sono diventato un vero libraio.