“L’uomo che piantava gli alberi”

2 Novembre 2020

Una lettura brevissima ma illuminante. Un racconto che insegna come la speranza vada coltivata con cura e non sia un concetto astratto.

Scritto nel 1953 da Jean Giono, autore francese di origine piemontese, L’uomo che piantava gli alberi è un inno alla natura, alla pace, alla perseveranza e all’essenzialità. Una storia che ci fa capire che, per essere definito tale, un Uomo con la U maiuscola deve impegnarsi a lasciare un segno indelebile, ovviamente in senso positivo, del suo passaggio sulla Terra. Un segno che può essere il più vario.
Il protagonista di questa storia, per esempio, sceglie di piantare ogni giorno decine e decine di alberi in una landa desolata della Provenza, in Francia, tra l’inizio e la metà del Novecento. Con il risultato di far rinascere – il racconto ha evidenti basi scientifiche – un territorio fino ad allora abbandonato a se stesso, arido e inospitale, quasi totalmente privo di vita vegetale, animale e umana.
Questo pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che prova piacere a vivere lentamente, senza che nessuno glielo abbia chiesto compie una grande azione salvifica, un’impresa che ha il potere di cambiare fisionomia alla terra in cui vive. Ma non lo fa per se stesso: lo fa per le generazioni future.

L’uomo che piantava gli alberi è dunque una parabola sul rapporto uomo-natura e non solo: è un invito a sporcarsi le mani, materialmente e intellettualmente, per migliorare il luogo – il mondo – in cui viviamo la nostra, seppur piccola vita.
Una storia esemplare che racconta “Come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione” perché, sempre citando le parole di Jean Giono: “Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole”.

L’uomo che piantava gli alberi è disponibile in libreria in tante versioni pubblicate dall’editore Salani: quella classica, quella economica da 5 euro, quella con il cortometraggio animato vincitore dell’Oscar, quella pop-up e quella in audiolibro.
Come vedete c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il consiglio è di prendervi mezz’ora di tempo per conoscere questa storia.

(L’immagine che accompagna il post, tratta da internet, è una delle illustrazioni di Simona Mulazzani presenti nel libro)