Anno 1635: a Livigno combattono i morti!

17 Ottobre 2018

Noi combattiam coi fanti e non coi santi!” è una frase molto conosciuta a Livigno, diventata nel tempo leggendaria perché riferita a una battaglia che sembra proprio una leggenda.

L’episodio in questione è riportato nel libro Usi e costumi del Bormiese di Glicerio Longa (pubblicato da Alpinia editrice di Bormio), uno studio etnografico sull’Alta Valtellina scritto nel 1912 e corredato da fotografie dell’epoca di Giuseppe Pessina.
La battaglia è avvenuta nel 1635 nella valle di Livigno ed è un evento della nostra storia che si tramanda oralmente da generazioni, ripreso anche nella guida Livigno. Una storia che viene da lontano, uscita per Lyasis e che ho avuto il piacere di curare insieme a Emanuele Mambretti.

In quell’anno ci fu il famoso scontro tra le truppe imperiali spagnole, stanziate a Livigno, e quelle francesi guidate dal duca di Rohan, arrivate in valle attraverso il passo di Cassana. Teatro del combattimento, che si svolse di notte, fu la zona attorno al camposanto. I francesi del duca di Rohan, in inferiorità numerica, ricorsero a un curioso stratagemma per provare a salvare la pelle: si travestirono con i camici bianchi dei confratelli del posto, tanto da essere scambiati per defunti dalle truppe spagnole che, spaventate a morte, se la diedero a gambe levate urlando “Noi combattiam coi fanti e non coi santi!”.

Nel suo libro, Glicerio Longa specifica che questo episodio era tramandato anche dai vecchi di Livigno, i quali però ritenevano che i combattenti fossero le anime dei trapassati – i morti! – e non i soldati francesi travestiti da confratelli.
E oggi, a un secolo di distanza dallo studio etnografico di Longa e a quasi quattro secoli dalla battaglia tra francesi e spagnoli, la memoria del combattimento è ancora viva, tanto da essere stata dipinta sulla parete della sala consiliare del Comune di Livigno. Solo che lì, invece, a farsi passare per morti erano addirittura i confratelli di Livigno, coinvolti loro malgrado negli scontri e diventati eroi e salvatori della valle!

(Foto: una bellissima immagine di Livigno di Enzo Bevilacqua, tratta dalla pagina Livigno is magic)